Metti in valigia i Racconti di San Francisco

Metti in valigia i Racconti di San Francisco

Quando sono in partenza, ho sempre con me un libro scritto nella città in cui andrò. Se si parla di San Francisco, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Il libro che ti voglio consigliare, però, non fa parte del canone classico che ti viene in mente quando si parla di San Francisco. Non è Mark Twain né Kerouac, non è Ginsberg né Ferlinghetti.

Si tratta di una collezione di racconti di uno scrittore dal nome improbabile: Armistead Maupin. Chiiiiiiiii, mi chiederai?

Armistead Maupin, cresciuto in North Carolina, arriva a San Francisco nei primi anni Settanta lavorando come giornalista per la Associated Press. Ma è una rubrica fissa sul San Francisco Chroniclemaupin storie di san francisco a renderlo una celebrità.

Ogni mattina i sanfranciscani infatti leggevano i suoi Tales of the City e si appassionavano alle avventure di un gruppo di ragazzi alle prese con amore, amicizia, lavoro e identità sessuale nella San Francisco degli anni Settanta.

C’è Mary Anne Singleton, appena arrivata da Cleveland in Ohio, ingenua e un po’ puritana. C’è Michael Tolliver, ragazzo gay scappato da una famiglia superconservatrice della Florida, alla ricerca del vero amore. C’è Brian Hawkins, il donnaiolo impenitente. E c’è Mona Ramsey, cinica ex hippy e con la passione per le droghe psicotrope.

Tutti vivono al numero 28 di Barbary Lane. A connettere le loro storie c’è proprio la padrona di casa, Mrs. Madrigal: una donna misteriosa, sempre avvolta in un kimono, che accoglie ogni nuovo inquilino regalando uno spinello della migliore marijuana coltivata dietro casa.

Perché leggere i “Racconti di San Francisco” di Maupin?

 Raccontano meglio di chiunque altro l’atmosfera libera e ancora un po’ bohémien della San Francisco degli anni Settanta.

storie di san francisco cable car
Cartolina commemorativa per i 100 anni dei cable car di San Francisco. 1973.

 La lettera di Michael Tolliver alla madre, in cui le scrive per la prima volta della propria omosessualità, è uno dei brani più emozionanti della letteratura popolare americana. Ascolta l’attore Ian McKellen mentre la legge, e prepara i fazzoletti.

 La serie di libri (ce ne sono nove in totale, ma solo i primi tre sono stati tradotti in italiano) è disseminata di alcune delle più belle parole d’amore dedicate a San Francisco. Nemmeno Kerouac, secondo me, ha saputo cantare questa città con la stessa delicatezza.

Leggi per esempio le parole che Maupin dedica alla sua città nel penultimo volume:

Quando il sole scendeva dietro le cime di Twin Peaks, [Mary Ann] faceva una passeggiata per il quartiere, più che altro per risollevare lo spirito. Come Russian Hill, questa parte della città era scavata da scalette e pergolati e vicoli segreti, e quel tipo di fascino l’aveva sempre conquistata.

Quando viveva in Connecticut, ogni volta che sentiva nostalgia di casa – o come si volesse chiamare quella sensazione – non erano il ponte o la piramide, o i cable car che la chiamavano da San Francisco. Era proprio la cruda essenza di questo posto, il suo DNA, qualcosa che era ovunque ma da nessuna parte. Un frammento di baia ritagliato tra le fronde di un albero, o le villette in fila sulla cresta di una collina immersa nella nebbia, splendenti come luci fatate immerse nella bambagia.

STORIE DI SAN FRANCISCO

 La fittizia Barbary Lane dove i ragazzi vivono prende ispirazione dalla reale Macondray Lane, un bucolico vialetto che si snoda per qualche metro in una delle zone più elevate e panoramiche della città.

Così, Russian Hill è diventata meta di pellegrinaggio negli anni per tutti coloro che hanno trovato nei Racconti di San Francisco una parte di sé.

Secondo me è uno dei luoghi più romantici che esistano in tutta San Francisco, e forse è per questo che ho stranamente accettato che mio marito mi facesse una foto lì 🙂

russian hill macondray lane san francisco

Negli anni Novanta sono uscite tre mini serie ispirate ai primi libri e prodotte dalla PBS e Showtime. Mary Ann era interpretata da Laura Linney, mentre Olympia Dukakis era una indimenticabile signora Madrigal.

storie di san francisco tales of the city

 L’autore ha rivelato qualche giorno fa che sta lavorando con Netflix per portare sullo schermo i suoi Racconti di San Francisco. Sembra che anche Olympia Dukakis e Laura Linney siano di nuovo coinvolte.

Dato che stanno per diventare mainstream, non vorrai mica essere l’ultimo a scoprirli, vero!?

Una scena tratta dalla miniserie “Tales of the City”, con Laura Linney nei panni di Mary Ann Singleton. Quelle scale esistono davvero!

Allora, ti ho convinto?

Se sì, puoi acquistare il libro usato qui  e in ebook qui. Sembra che per ora non siano previste ristampe in Rizzoli (peccato, perché la copertina dell’edizione BUR è davvero bella, non trovate?), ma teniamo gli occhi aperti…

Buona lettura, e fammi sapere se questi Racconti di San Francisco hanno stregato anche te! 🙂

 

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